Via Verde e Costa dei Trabocchi
La Via Verde, che vedrà la luce entro il 2020, è la ciclovia che percorre uno dei tratti di costa più suggestivi del Mediterraneo, a pochi metri dal mare, immersi nella natura della Costa dei Trabocchi. Si tratta di un’infrastruttura dedicata alla mobilità sostenibile, a ciclisti e camminatori che, nei suoi 42 chilometri, offre testimonianze storiche e riserve naturali, ma anche la ricettività di hotel, campeggi, bed&breakfast e degli affascinanti ristoranti sui trabocchi.
Il territorio della Costa dei trabocchi interessa 17 comuni ricadenti nella provincia di Chieti, da Francavilla a San Salvo, e si estende nell’entroterra fino ad abbracciare porzioni di territorio del Medio Vastese e del Chietino Ortonese. In pochi chilometri si passa dal litorale marino al retrostante paesaggio collinare, alle prime cime dell’Appennino centro orientale. Una straordinaria vicinanza tra la terra e il mare, una ricca varietà di vegetazione mediterranea, ben sette aree protette, decine di centri storici e la presenza diffusa di vigneti e oliveti, lo rendono il luogo ideale per abbracciare realtà apparentemente tra loro poco omogenee.
Anticamente unica fonte di sostentamento per numerose famiglie, i trabocchi sono disseminati lungo la costa dei comuni compresi tra Vasto e Ortona, nella provincia di Chieti, e sono diventati l’elemento più caratteristico del paesaggio marino abruzzese ribattezzato appunto “Costa dei Trabocchi”. Il fascino di queste macchine da pesca risiede proprio nella loro stessa struttura, ancorata alla terra e immersa nel mare, a testimonianza della continua integrazione tra pesca e attività agricole che caratterizzano da sempre l’economia delle popolazioni abruzzesi della costa.
Partendo da Vasto Marina, risalendo la costa con un’imbarcazione oppure seguendo il tracciato della SS16, è possibile partire alla ricerca dei trabocchi impiantati lungo il tratto roccioso costiero. Nell’ordine da Trave, a Casarsa, a S. Nicola, alla Canale e a Vignola (dove è possibile ammirare quello più antico, centenario) si incontrano sette trabocchi.
Attraversato il tratto selvaggio della Riserva di Punta Aderci, comincia il litorale del comune di Casalbordino, anch’esso caratterizzato da sabbia fina e vegetazione dunale.
Continuando in su entriamo nel territorio del comune di Torino di Sangro, che sorge in una bella posizione panoramica a sovrastare il mare e la parte terminale della valle omonima. Nel centro storico sono da visitare la chiesa parrocchiale di San Salvatore del ‘700, il complesso monumentale di San Felice, con la chiesa e il convento, e il Palazzo Priori. A ridosso della parte marina si trova la famosa “lecceta”, dichiarata riserva naturale con legge regionale e protetta dalla Società Botanica italiana. In prossimità del bosco c’è il curatissimo Cimitero Britannico dei caduti nella cruenta Battaglia del Sangro del 1943, mentre in località Le Morge si aprono belle spiagge di ghiaia e di sabbia.
In successione troviamo il comune di Fossacesia, che offre uno degli angoli più suggestivi del centro Adriatico con lo splendido Golfo di Venere, dominato dalla collina su cui si trova l’antica Abbazia di San Giovanni in Venere, uno dei monumenti più belli di tutto l’Abruzzo. Il riferimento a Venere deriva dalla presenza di un tempio pagano sul luogo dell’attuale chiesa, dedicato per l’appunto a Venere Conciliatrice. Il primo documento storico che parla di Sancti Johannes in foce de fluvio Sangro risale all’829. Nel XII secolo cominciarono i lavori per la costruzione di una nuova chiesa, più grande e imponente, poiché ormai l’abbazia era diventata molto importante, godeva infatti dello status di nullius diocesis e possedeva feudi estesissimi che andavano da Vasto alla provincia di Teramo. Il complesso visibile tuttora, dunque, risale al XIII secolo, è in stile romanico e gotico a tre navate, con cripta e chiostro laterale. Nel 1881 è stato dichiarato “monumento nazionale”.
A Rocca San Giovanni si individua un tratto particolarmente incontaminato del litorale frentano: qui, dove le spiagge si alternano alle scogliere a picco sul mare, il ricco ambiente naturale di Punta Cavalluccio ospita il Centro di documentazione ambientale “Costa dei Trabocchi”.
Nella vicina San Vito c’è il famoso Eremo dannunziano, dove il poeta ha soggiornato a lungo e dove ha composto il celebre Trionfo della morte. Qui inoltre ci sono i pregevoli trabocchi costruiti dall’abile famiglia dei Verì nel 1700 (anche se quelli che possiamo ammirare sono stati ricostruiti in tempi recenti).
L’ultima cittadina costiera che incontriamo in questo nostro percorso è Ortona che, oltre a essere una vivace stazione balneare, è dotata di uno dei porti più attrezzati d’Abruzzo. Una splendida vista panoramica della città è offerta dalla Passeggiata Orientale, dalla quale è possibile raggiungere il Castello Aragonese, la Cattedrale di San Tommaso, al cui interno sono conservate le reliquie del Santo, e Palazzo Farnese, costruito per divenire la residenza estiva di Margherita d’Austria e oggi sede della Pinacoteca Cascella nonché del Museo Civico. Proprio nei pressi del Castello è situato l’affascinante Palazzo Corvo, del XV secolo, sede dell’Enoteca Regionale d’Abruzzo e dell’Istituto Musicale Tostiano. (fonte Golfo d’Oro)