Padre Patriciello a San Salvo: non sprecare la vita ma valorizzarla
SAN SALVO.”Un incontro ti salva una vita e te la può rovinare“. Con queste parole padre Maurizio Patriciello ha esortato gli studenti del Mattioli-Salvo D’Acquisto di San Salvo a imboccare la strada giusta, quella che fa del bene comune un bene personale e invita ad aiutare gli altri. “Scrivitelo miez a man” ha detto davanti a una platea attenta e numerosa che sabato 24 ha partecipato all’incontro organizzato dall’Azione Cattolica, in collaborazione con l’Istituto diretto da Annarosa Costantini, per ricordare Maria Giulia Moretta a dieci anni dalla sua morte.
Il valore della testimonianza e del servizio accomuna la docente scomparsa e il parroco di Caivano, della ‘Terra dei fuochi’, che si è rivolto ai ragazzi con schiettezza rispondendo alle loro domande sui temi della vita, una vita da non sprecare ma da valorizzare in tutta la sua bellezza anche se il rischio di “sbagliare strada” è dietro l’angolo: droga, ludopatia, fumo, amicizie sbagliate, delinquenza, distruzione dell’ambiente in cui si vive.
Commosso il ricordo della prof.ssa Angela Strippoli, che ha ricordato la figura di Maria Giulia – colonna portante della scuola e del territorio – che ha fatto della sua vita un dono per gli altri, tra servizio e passione, sempre accanto ai giovani, agli ultimi a ogni fratello e sorella che ha incontrato. Un invito a cercare testimoni credibili, come la preside Costantini ha evidenziato nel suo intervento: “Maria Giulia e padre Maurizio hanno in comune la militanza, l’essere testimoni come riferimento per tutti grazie al loro impegno per migliorare il luogo in cui vivono e come scuola vogliamo offrire un’opportunità a tutti i ragazzi facendo la nostra parte“.
“Mi state a cuore – ha detto padre Maurizio davanti agli studenti con uno stile di vicinanza e prossimità. “Tutto ciò che è piccolo – ha detto – diventa grande nel bene e nel male. Saremo veramente grandi quando ci inchiniamo davanti al debole in ogni situazione“, a casa, in piazza, nella società. Uno sguardo a un mondo “materiale” in cui tutti siamo entrati in un “meccanismo bugiardo” in cui pensiamo di essere liberi ma non lo siamo. Da qui il ruolo fondamentale della scuola che “non ha la bacchetta magica ma ti fa ragionare e ti aiuta a crescere“. Per padre Maurizio, che vive con la scorta in terra di camorra e ha subito minacce, “non basta non fare il male ma siamo chiamati anche a fare il bene dell’altro con una invadenza benedetta, a fare un atto di carità oltre il proprio dovere al vicino di casa, al compagno più debole, a ogni persona che incontriamo”. Ancora un riferimento a quel “fare attenzione agli incontri” che possono determinare il proprio percorso di vita e all’alleanza educativa con tutte le realtà – scuola, chiesa, istituzioni – “Ma quello che potete fare voi dovete farlo voi! Avanti con speranza, sempre” e – ha concluso padre Maurizio – quel giorno in cui tratterete un bene comune come un bene personale sarà un giorno benedetto“.