“Madre Nostra” un racconto di redenzione e coraggio, il giornalismo che rispetta e attende
SAN SALVO. La nostra cittadina si fonda su un’economia industriale, che ha le sue radici nell’agricoltura. L’anno prossimo ricorderemo il settantesimo anniversario dell’occupazione delle terre del bosco Motticce, terreni oramai disboscati da decenni che contadini, mezzadri, braccianti lottarono per avere qualcosa di che sfamarsi.
Una Madre Terra alla quale rivolgersi, terra di riscatto allora dalla povertà. Ed è ancora oggi Madre Terra, che continua ad essere mezzo di riscatto e redenzione, come ha narrato nel suo documentario “Madre Nostra” il giornalista Lorenzo Scaraggi, proiettato al Centro Culturale Aldo Moro sabato scorso a San Salvo.
Le sue sono storie ambientate in terra di Puglia, molte delle terre di cui narra, sono terre confiscate alle mafie tornate ad essere fertili grazie a progetti di recupero e a cooperative sociali. Ma Lorenzo narra anche di uomini e di donne che hanno deciso di rallentare la loro vita, per trovare un ritmo che batta all’unisono con i loro cuori. Ed è “Madre Nostra” che accoglie, che purifica, con la fatica, con la speranza della nascita di nuova vita, nell’attesa che richiedono le stagioni, in un’era del tutto e subito, “Madre Nostra” chiede tempo ed in questo tempo si ritrova la possibilità di ritrovare se stessi, nel sudore delle schiene curve per la semina e la difesa dalle piante infestanti, in una genuflessione che si trasforma al contempo in un gesto di rispetto per chi dalle sue viscere offre cibo e redenzione.
Quello di Scaraggi è anch’esso un racconto lento, un giornalismo che attende di instaurare rapporti di fiducia, che non violenta con microfoni d’assalto e telecamere. Per questo emoziona e lentamente entra nello spettatore, che si ritrova nelle debolezze e nel coraggio degli uomini e delle donne di “Madre Nostra”.
Grazie Lorenzo Scaraggi, grazie a Civico Zero e alla Akon service per aver dato un luogo a questa narrazione.