L’8 settembre saranno abbattuti 26 pini della villa comunale
SAN SALVO. Avranno inizio il 1 settembre i lavori di “efficientamento energetico di via Istonia e via Roma, con il miglioramento, la riqualificazione e il potenziamento delle opere di urbanizzazione”.
Un progetto non presentato con il clamore solito delle opere pubbliche già presentate dalla amministrazione Magnacca, probabilmente perché stravolgerà completamente l’aspetto attuale della villa comunale, con l’abbattimento, secondo quanto si apprende dalla relazione dell’agronomo Tiziano Vicoli (leggi link), di ben 26 pini nel tratto di villa comunale che va dal viale d’ingresso delle scuole medie, alla fermata dell’autobus fronte bar dei Portici. Da una “indagine visiva”, il tecnico ha infatti suggerito l’abbattimento dei 12 pini sulla fila prospiciente la strada e di 14 pini sulla fila centrale del camminamento, l’abbattimento avrà inizio secondo il cronoprogramma l’8 settembre.
Il progetto prevede la sostituzione dei pini con piante quali: magnolie, amolo, paulownia, ippocastano che, sempre secondo la relazione di Vicoli dovranno essere innaffiate (almeno per i primi due anni ) da aprile ad ottobre con non meno di 100/300 litri d’acqua per pianta per non meno di 10/12 bagnature. Inoltre nella parte sottostante il progetto prevede un prato inglese, con i costi di manutenzione ed idrici conseguenti. Un progetto che comporterà costi di manutenzione esosi e costanti, su piante che necessiteranno di cure e potature fatte ad opera d’arte.
I pini che si intendono sradicare, costituiscono il polmone verde della nostra cittadina. Vennero piantati oltre 40 anni fa, quando con il terreno di risulta della Pilkington venne riempito il fosso che si trovava in quel sito, dove appunto nacque la villa comunale e le scuole medie.
Che valore hanno per la nostra città quei pini? Un valore affettivo indubbiamente, ma anche un enorme valore economico, la crescita di una pianta non avviene dall’oggi al domani, si tratta di alberi che garantiscono refrigerio, abbattimento di anidrite carbonica, che non possono essere sostituiti dalle giovani piante che si intendono trapiantare. C’è una alternativa all’abbattimento? I ventisei pini sono tutti pericolosi per l’incolumità pubblica?
Abbiamo assistito inermi questa estate alla distruzione del patrimonio arboreo delle nostre regioni, le immagini della Pineta Dannunziana in cenere sono ancora nei nostri occhi. Eravamo coscienti allora che la ricostruzione di quell’habitat sarebbe stata impossibile, perché servono decenni per ricrearlo.
A San Salvo non sarà il fuoco, ma un progetto di efficientemente energetico (!) a distruggere 26 pini mediterranei, è davvero impossibile salvaguardare quelle piante che non sono un pericolo rilevante per i cittadini, i pini della villa non meritano una indagine che vada oltre lo sguardo di un singolo tecnico prima del loro abbattimento?
di Antonia Schiavarelli