15 Set 2021

Incendi e aggressioni ad opera di giovanissimi, dove è scomparsa la “comunità educante”?

SAN SALVO. In attesa dell’abbattimento dei 26 pini nella villa comunale di San Salvo (leggi), gli episodi di delinquenza e degrado sociale si susseguono. L’incendio dei giochi della villa comunale (leggi) e il caos mediatico che hanno suscitato, hanno acceso nuovamente i riflettori su un luogo che merita attenzione.

La villa comunale come tutto il centro storico di San Salvo, sono divenuti spazi di nessuno. E’ infatti possibile assistere a scene di di giovanissimi intenti a “farsi” sotto gli scivoli di ingresso della biblioteca comunale, alla luce del sole, approfittando della chiusura di uno spazio che è diventato negli anni un avamposto di cultura e socialità. Ma al di fuori si continuano a verificare episodi, più volte segnalati dai gestori ed utenti della biblioteca alle Forze dell’ordine, di delinquenza e degrado, l’incendio dei giochi è stato solo l’atto più evidente di una mancanza.

La settimana scorsa una madre ha denunciato l’aggressione da parte di un gruppo di adolescenti di suo figlio, ad opera di ragazzini che non conoscono oppositori, gli adulti non ci sono, che siano essi genitori, insegnanti, forze dell’ordine, passanti. Il cosiddetto controllo sociale di una comunità educante è scomparso. Ma fino a che punto la colpa è solo dei ragazzi, solo dei genitori?
A San Salvo manca la presenza degli adulti per le sue strade, non è “Un posto pulito, illuminato bene” come scriveva Hemingway, che accoglie, conforta. E’ spazio di passaggio, ha smesso d’essere luogo di incontro, se non di una comunità di giovanissimi che in essa trovano un luogo che considerano “loro”, in cui tutto è concesso, non appartenente all’intera comunità.
Bottiglie di birra vuote, rifiuti, assorbenti, preservativi, siringhe, sono ciò che si può trovare ai margini di questi luoghi, in cui l’isolamento permette gesti di autolesionismo o aggressione nei confronti dei più deboli. Affinché questi non siano solo temi della prossima campagna elettorale, da strumentalizzare da parte di una opposizione praticamente assente, si può affrontare questo tema senza bandiere e partigianerie?
di Antonia Schiavarelli